Il suono delle campane


L'attuale sistema campanario è composto da 5 campane corrispondenti alle note: DO, RE, MI, FA, SOL.
Le campane possono essere suonate a distesa, ruotando sul proprio asse orizzontale, dove il batacchio interno per gravità batte contro la parete interna provocando il suono, oppure a martello, dove la campana ferma e colpita esternamente da un martello elettromeccanico.
La distesa viene suonata con una sola campana per annunciare messe, funzioni varie, la scuola ecc. e a seconda dell'importanza dell'evento vengono utilizzate le note diverse (più gravi per eventi solenni, meno gravi per eventi meno solenni).
Anche le campane a "morto" (durante il funerale o per annunciare un trapasso) vengono suonate a distesa, ma usando tutte le campane a disposizione e intervallando le note opportunamente per dare il "senso" funebre, la durata dell'intera sequenza può durare anche più di 10 minuti.
Il suono a martello viene invece utilizzato per suonare melodie, canti eucaristici, canti mariani, natalizi ecc.
La messa domenicale viene normalmente suonata con un breve periodo a distesa seguito da un paio di melodie.
I due sistemi di suoni, distesa e martello, possono venire utilizzati contemporaneamente, dove melodie e suoni a distesa vengono sapientemente sincronizzati dando origine al "suono a festa".
Oggi tutto questo è gestito da un sistema informatico programmabile a orologio che trasmette a motori e a martelli i comandi. Nel sistema sono già inserite melodie e distese preconfezionate da abili "campanari" che con cinque sole note riescono a suonare praticamente di tutto.
50 anni fa tutto questo già veniva realizzato.
Da sotto in campanile tirando le funi si facevano ruotare le campane per il suono a distesa; salendo sulla cella campanaria, un sistema di 5 tastoni (grandi tasti di legno) collegati con tiranti ria di ferro comandavano il martello per il suono a martello.
La combinazione tra i due tipi di suono veniva fatta con il nonno su, a suonare le melodie e la nonna giù a suonare la distesa ovviamente sincronizzati senza allacciamenti alla rete informatica.
Come vedi non è stato inventato niente. L'unica differenza e che una volta per suonare dovevi esserci.

L'uso di ricorrere a segni o a suoni particolari per convocare il popolo cristiano alla celebrazione liturgica comunitaria, per informarlo sugli avvenimenti più importanti della comunità locale, per richiamare nel corso della giornata a momenti di preghiera, specialmente al triplice saluto alla Vergine Maria risale all'antichità. La voce delle campane esprime dunque in certo qual modo i sentimenti del popolo di Dio quando esulta e quando piange, quando rende grazie o eleva suppliche, e quando, riunendosi nello stesso luogo, manifesta il mistero della sua unità in Cristo Signore.
Dato lo stretto rapporto che hanno le campane con la vita del popolo cristiano, si è diffusa l'usanza, opportunarnente conservata ancor oggi, di benedirle prima di sistemarle sulla torre campanaria.