Ingresso parrochiale a Saluggia
21 Settembre 2008
Questo discorso è stato meditato, scritto, confrontato ( con i responsabili di altri uffici pastorali ) durante i recenti esercizi spirituali svolti a Bordighera nella casa per ferie della diocesi, dove il sottoscritto e don Aldo insieme a Mons. Arcivescovo e ad altri confratelli abbiamo pregato insieme, mentre voi avete pregato qui nella chiesa parrocchiale, anche per prepararci a questa parte di vita che saremo chiamati a condividere per quanto il Signore ci donerà .
Ecc.za Rev.ma, Confratelli, Membri dell'ufficio Catechistico Diocesano, sig. Sindaco Pasteris autorità civili e militari, parrocchiani di Saluggia e Sant'Antonino, miei familiari, amici di Bianzè a voi il mio cordiale saluto.
Un libro biblico che mi ha sempre affascinato è quello degli Atti degli Apostoli, in modo particolare per quanto riguarda i suoi sommari. Al capitolo 2,42-48 si legge: "Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati".
Credo che questo sia un programma ideale per la nostra comunità in continuità con la Chiesa Apostolica e con una realtà di vivo amore. La gioia con cui mi avete accolto, l'entusiasmo e la speranza evidenziati negli incontri con le diverse realtà mi inducono all'ottimismo anche se sono solito dire che non sono in grado di leggere il futuro, neanche il presente ma solo qualche volta il passato.
Grazie per tutti gli omaggi.
Caratteristica della Chiesa Cattolica è l'obbedienza a Dio mediante il Papa e il Vescovo. Ecco, allora, l'obbedienza nel lasciare Landiona per Bianzè, nel lasciare Bianzè per Sant'Antonino e Saluggia, nell'accettare pochi giorni dopo la nomina di parroco di Sant'Antonino quella di Direttore dell'ufficio Catechistico Diocesano. Perché questi si? Perché sono certo che questa è la volontà di Dio. E nel venire a Saluggia ecco il dover vivere insieme ad un altro sacerdote con il quale la conoscenza reciproca è da circa 30 anni ma ora è un'altra cosa. Perché anche questo? Ho sempre fatto monito di due espressioni di don Aldo:
a) Quand'ero giovane viceparroco di Livorno Ferraris nutrivo qualche ambizione come tutti i giovani rampanti ed egli mi disse: perché ti comporti così? Vivi con umiltà il compito che ti è stato affidato! Se farai bene e 1'Arcivescovo avrà bisogno di te per qualche altra missione, certamente te l'affiderà ! E così ho fatto, passando di parrocchia in parrocchia, dalla scuola di religione agli uffici di curia, convogliando nel frattempo la mia frenesia nell'approfondimento degli studi teologici.
b) Ha sempre dichiarato che tra lui e don Vittorio non esisteva la differenza tra parroco e viceparroco (a parte la formalità giuridica) ma ogni cosa era comune. Ho cercato anch'io per quanto ne sono capace di comportarmi allo stesso modo con lui e per la gioia che ne è conseguita ho chiesto al Vescovo che lo lasciasse ancora con noi.
Oltre ciò, voi mi chiederete? La necessità di una concertazione tra Parroco, la Comunità Parrocchiale e la Comunità Civile ad iniziare dagli Amministratori. Guai! Se solo una di queste realtà dovesse venir meno.
Ecco, allora, le varie dimensioni:
Scendendo più nel dettaglio, eccoci alle diverse realtà :
Ora uno sguardo al luogo privilegiato per l'educazione e, più precisamente, l'Oratorio: è il luogo dell'incontro, del discernimento. Non è un monastero. Sono molto lieto dell'adesione d'ANSPI ( quasi 350 tesserati ), realtà che deve essere il collante tra le diverse realtà che lo frequentano. Questo è il luogo dell'educazione all'accoglienza di tutti.
Chiunque vi partecipa, con i più svariati titoli, lo rende tale, chi invece non lo frequenta di propria iniziativa lo rende invece luogo esclusivo di coloro che lo frequentano. A volte sento delle strane voci per cui qualcuno boccia delle iniziative che si vorrebbero svolgere in oratorio dichiarando che il sottoscritto non le gradirebbe.
Smentisco categoricamente queste voci nel caso fossero vere, invitando i diversi propugnatori a interpellami direttamente.
Tutto ciò potrà realizzarsi, come vi stavo dichiarando, nella misura in cui la nostra comunità sarà viva e desiderosa di trasmettere la fede e di accrescere la promozione umana.
Io e voi insieme dobbiamo necessariamente e innanzitutto evangelizzare ma non tutti possiedono il dono della fede, molti si fermano alla soglia: anche costoro sono bene accetti purchè condividano i valori umani della vita, del rispetto, della libertà , della fratellanza senza prevaricare l'uno sull'altro. D'altro canto è urgente anche educare al rispetto delle leggi civiche e, in questo campo, un posto di rilievo è quello che riguarda l'educare alla legalità pertanto diversi lavori si rendono necessari (alcuni urgenti) per circa 300.000,00 € da scandagliarsi nel tempo: per es. il rifacimento del tetto del bar e del cinema, la messa a norma degli impianti (sia il parco giochi, sia le casette, sia il campo di calcio, sia il campo di calcetto), per la costruzione di nuovi ambienti (es. la mensa), per un maggiore confort (es. nuovi servizi igienici) ma tutto ciò servirebbe a poco o a nulla se le persone non lo dovessero frequentare e ritenerlo come la propria terza casa direbbe il nostro Arcivescovo (la prima è la propria abitazione, la seconda è la chiesa).
L'oratorio è aperto a tutti, la chiesa invece è per gli iniziati e per la preghiera. Urge la presenza di animatori che si prendano a cuore l'educazione morale, civile, religiosa, culturale dei frequentatori. All'inteno dell'oratorio si distinguono diverse realtà :
Pastorale dei Pellegrinaggi e del Turismo: quest'anno ha ottenuto dei risultati lusinghieri.
Associazioni. Un saluto e un augurio di proficua collaborazione con VitaTre, Famiglia Saluggina (grazie per il .padiglione), Croce Rossa, Protezione Civile, Ascom, Alpini, CAI, Squadre Sportive.
Sacerdoti della zona e limitrofi: grazie per la continua collaborazione e solidarietà .
Una cosa ci tengo a precisare. Non posso pretendere di chiudere la bocca a chi mi critica negativamente ma devo dichiarare che se c'è qualcosa che non mi interessa è la politica. Lo dico in un paese che è estremamente diviso per la politica. Non gradirei molto quella o quelle persone che dessero una lettura di tal genere del mio agire.
Può esistere un'amicizia personale tra il parroco e sindaco, ma questo non significa collusione politica.
Ho sempre apprezzato coloro che si danno da fare, mai i vari Cincinnati. Sono un prete che crede anche nell'incarnazione e non solo nella risurrezione.
Infine, a suggello di tutto, ecco il mio grazie al clero locale: don Aldo e don Mario. Il primo per la sua ricchezza esperienziale fatta di tanta fede e tanto entusiasmo che continuerà a rimanere qui con noi donando la sua preziosissima collaborazione liturgica e a vivere insieme al sottoscritto fino a quando il Signore vorrà ; il secondo per la sua diaconia silenziosa, preziosa, puntuale, continua. Non ho mai voluto celebrare le Sante Messe del sabato sera e delle ore 10 della domenica in quanto ho sempre desiderato che don Aldo si sentisse parroco fino all'ultimo istante del suo mandato.
Sono consapevole e trepidante, al contempo, di succedere ad una guida spirituale (don Vittorio e don Aldo) che è stata faro luminoso di questa comunità per circa 70 anni perciò vi chiedo di pregare per me perché possa essere uomo di Dio e parlarvi soprattutto di Dio.
Auspico dunque che chiunque abbia a cuore le sorti sella vita della nostra comunità parrocchiale abbia a servire la Chiesa e non a servirsi della Chiesa, non sono bene accetti come collaboratori coloro che remano contro. Di costoro ne faccio volentieri a meno.
(Cito un brano dello strumento di lavoro del settembre pastorale) Unità e pluralità sono i tratti marcati della comunità eucaristica, popolo itinerante nelle stagioni alterne della storia. Tutti siamo utili, nessuno indispensabile se non Dio solo. Di qui l'ascetica della ministerialità . In essa ciascuno accoglie l'altro nella sua originalità vocazionale e nella sua identità di persona ricca e povera insieme. Nell'ascetica della ministerialità , soprattutto presbiterale, cresce la sapienza evangelica come disponibilità a valorizzare ciò che lo Spinto suscita negli altri; crea l'attitudine ad accogliere la differenza come ricchezza di una comunità ; e soprattutto prende corpo il servizio della sintesi, nella consapevolezza che il prete non ha "l'insieme dei carismi", ma "il carisma dell'insieme".
Eccellenza, a Lei che ha avuto fiducia in me, chiedo di continuare ad appoggiarmi come ha fatto finora perché operando nella comunione (ricordiamo che nella Chiesa non esiste la democrazia) con la diocesi, con i vescovi, con il papa, con San Grato, con Maria Madre di Gesù e della Chiesa, con Gesù nostro salvatore anche questa porzione del popolo di Dio che è in Saluggia possa essere realtà di salvezza e di vita nel Signore perché con voi sono tutto, senza di voi sono nessuno.
Il vostro parroco
Don Enrico