Santo Natale 2010
Carissimi parrocchiani,
Il L'antica tradizione iconografica cristiana, nell'interpretare il mistero della nascita di cristo, ha concentrato tutti gli elementi narrativi tratti dai racconti evangelici in un'unica scena: l'icona della natività .
In armonia narrativa sembra quasi di sentire un'eco di quell'oggi di salvezza annunciato dagli angeli ai pastori (Lc 2,11), di quell'oggi che risuona nei testi scritturistici utilizzati nella liturgia e che conduce il tempo dell'uomo all'incontro con il Dio-con-noi (Mt 1,24).
Il monte e la grotta, la vergine e il bambino deposto nella mangiatoia, gli angeli, i pastori e i magi orientano alla comprensione del mistero che ci rivela il volto di dio donato all'uomo in cristo; in una sintesi tra sacra scrittura e immagine, ci viene comunicata la parola indicibile di dio, quella parola che era fin dal principio e per mezzo della quale tutto è stato creato (Gv 1,1-3) e che ha assunto il volto dell'uomo.
Nel volto di cristo, "icona del dio invisibile" (Col 1,15), viene consegnato tutto ciò che dio vuole dire all'uomo.
La triplice eucaristia, che caratterizza il natale nella tradizione Liturgica romana è come una progressione, attraverso il simbolo del Tempo (notte, aurora, giorno), verso le profondità del mistero celebrato.
In questo ritmo "pasquale" (dalla morte alla vita),si passa dall'attesa Vigilante caratterizzata dalla notte che viene squarciata da una luce improvvisa, ad un'immersione nel mistero di luce che ormai invade l'orizzonte, per giungere al cuore stesso di un giorno ormai senza fine, perché il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14).
Vi dono l'augurio di un buon natale di Gesù Cristo!
Il vostro parroco
Don Enrico