Santa Pasqua 2009
Gesù è risorto, sì o no? Questa domanda si presenta come la più radicale. Rivolta al credente, gli richiede di giustificare la sua fede: chi dichiara Gesù risorto afferma che la morte, almeno per un uomo, è vinta ; chi con ciò intende dire che Gesù è vivo per sempre osa situarsi alla fine dei tempi. Rivolta al non credente, la domanda lo invita a riesaminare il suo concetto della vita : se è vero che un uomo, dopo aver subito la morte, è vivo per sempre, perché non supporre che una identica sorte attenda tutti gli uomini alla fine dei tempi? Perché non ammettere, dopo la morte, un'esistenza che si usa chiamare cielo?
Questi interrogativi si concatenano e si fanno imperiosi. Lo dico chiaramente : solo la fede può dare loro una risposta adeguata.
Facciamo memoria che quest'anno corre l'anno paolino e che San Paolo è il solo testimone di una apparizione del Risorto che ne abbia lui stesso parlato. Nell'arco di circa quarant'anni tra la morte di Gesù e la stesura dei Vangeli, la Chiesa nascente ha visto circolare tra i fedeli numerose tradizioni e, quel che più conta, ha coniato delle formule in cui si cristallizzava la fede comune. Elaborandole, essa rispondeva a delle necessità vitali: il contenuto della fede vi si trovava condensato per istruire i neofiti o per garantire l'autenticità del Credo in tempo di persecuzione o per proclamare nell'assemblea liturgica l'accordo dei partecipanti. Oggi, tutto questo, deve proseguire. Il mistero della Risurrezione non può essere ridotto ad un semplice avvenimento del passato, sia pure alla vittoria di Dio sulla morte di Gesù, ma dà senso a questa morte e sfocia in una presenza permanente e redentrice. L'interesse della comunità che si esprime in questo antico testo non va all'evocazione di una storia del tempo passato, ma alla storia attuale degli uomini, che devono incessantemente riferirsi alla testimonianza resa così al Cristo risorto e redentore.
Concludendo, come dice lo slogan del nostro arcivescovo Enrico Masseroni, la nostra comunità non si può cullare solamente sulla memoria ma deve essere profezia cioè speranza, progettualità , vita = risurrezione.
Il vostro parroco
Don Enrico